Costa Viola

Storie affascinanti custodite dalla memoria popolare e tramandate sino ai giorni nostri. Si racconta che nella ciottolosa spiaggia della Marinella, alle pendici del gigantesco Sant’Elia, sbarcò il feroce Dragut con le truppe di disaraceni e, prima di lui, trovò ristoro Enea insieme ai valorosi compagni, ormeggiando le sue navi durante i viaggi nel Mediterraneo.

E fu proprio nell’incantevole baia della Marinella che ebbe origine l’avvincente leggenda di Aiace. Si narra che, sulla via del ritorno dalla guerra di Troia, l’impavido eroe greco, secondo per forza e valore solo al cugino Achille, approdò con la sua nave nello specchio di mare sottostante il Sant’Elia, per riposarsi e dissetarsi. Arrampicatosi sopra una spuntone di roccia, perse il suo arco che scivolò nelle acque profonde per non tornare più indietro. Qualcuno sostiene che anche l’eroe qui perse la vita, inabissandosi insieme alla sua inseparabile arma. Proprio per questo lo scoglio, estrema propaggine della montagna, da allora in poi si chiamò Pizzo dell’Arco di Aiace, meglio noto tra la gente del luogo come Punta dell’Arcudaci.

E ancora oggi, nelle notti di luna piena, mentre il canto triste e melodioso di Donna Canfora dal fondo del mare di Pietrenere si propaga tutto intorno e la follia di Oreste soffia insieme al maestrale, il fantasma di Aiace appare, col volto terribilmente affranto, sulla spiaggia della Marinella, in cerca del suo invincibile arco.

 

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